Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Contessa Lara (Evelina Cattermole)

220039
Storie d'amore e di dolore 23 occorrenze
  • 1893
  • Casa editrice Galli
  • Milano
  • Paraletteratura - Romanzi
  • UNICT
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Contessa Lara (Evelina Cattermole)

tappezzeria dal fondo oscuro, in mezzo a cui dei tralci nuovi, chiari fino alla sfumatura più tenera del verde, spiccavano come fregi. Dietro quel muro a

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il tonfo cupo del portone del villino che si richiudeva dietro il barone. E dato intorno uno sguardo, naturale a chi vuol assicurarsi che nessuno lo

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pallottolina di pane tra' merletti del seno. — Non dubitate, vi raggiungiamo più tardi; in tanto, divertitevi, e lasciateci prendere in pace, senza

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Murano dalle rugiadose cornici, tutte foglie e fiori cristallini, di rigide mensole ad angoli acuti del primo Impero, e d'altri oggetti uno più disparato

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un'immagine della Madonna Addolorata, raffigurata con sette spade confitte nel cuore. Ogni tanto, da qualche finestra del casamento, una femmina

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vento stracco e afoso incanalavasi a sbuffi cocenti nel vasto androne del Monte di Pietà, in cui passava di continuo, entrando e uscendo, una

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Spesso, quasi ogni giorno, la moglie del generale comandante il Corpo d'esercito, una delicata signora del settentrione d'Italia, soleva, dopo fatto

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le sopracciglia folte. Il suo mestiere, Nanni lo considerava uno dei migliori che si possan fare. Non capiva, trattandosi del proprio sentimento

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sono; tu hai, grazie a Dio, salute da vendere, e pure dal terzo giorno del nostro arrivo non ti sei quasi più mosso di casa. - Mi piace questa casa

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queta ora del giorno, mentre il sole batte in pieno su 'l quadrato silenzioso della meridiana, forse consentivano ancora che la fantasia tornasse a

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? - - Povera, sono anch'io, che c'entra? — Egli insistè: - Non ho nè il vizio del gioco, nè il vizio del vino, ve lo giuro; tutto quello che guadagno alla

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lentezza, scandendo ogni parola con l'accento umile e risoluto del meridionale provocatore, mentre accentuava ogni sillaba col solito dondolío delle

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domenicale e illustrato. Sì che gli uomini passavano volentieri nel refettorio qualche oretta del dopopranzo, chiacchierando bonariamente degli affari

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avemarie, quasi scongiuri contro il demonio, che parea la tentasse; e si raccomandava, si raccomandava a tutti i santi piu potenti del paradiso

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II. Un luogo dell'abbazia rimasto intatto era. la chiesa, le cui maestose linee spiccavano nella perfetta purezza d'ogni opera del Brunellesco, il

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, passando, di bussare all'usciolino del camposanto, più che altro per curiosità. Picchia, picchia, non rispose anima viva. Si che, chiamato qualche altro

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II. E il quadro, da vero, poteva dirsi rubato. Quella carta da cento, nuova e rosea, che n'era stata il prezzo, era ella proprietà assoluta del

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di due o tre oggetti, curioso d'osservar un ambiente tutto nuovo per lui; e stava, a punto, per uscirne, quando la dama del cinquecento si mostrò

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, sorridendo, doveva frenare con parole ragionevoli l'appetito del suo convalescente, il quale stizzivasi come un bimbo delle privazioni che gli venivan

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capo stava l'opulenta signora Alford, dirigendo il servizio del pranzo con maestosa correttezza; al capo opposto, il tarchiato Borise, capitano di

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III. Erano più delle undici quando i due toscani rientrarono alla pensione di Chiaia. In un angolo del salone, la padrona e il capitano Borise

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, mentre passava leggermente le dita della manina pallida tra i folti capelli del giovane, che non comprendeva nulla fuor che d'essere felice, e baciava

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, infinite, della monaca e del soldato, lo avessero felicemente portato assai oltre nella convalescenza. L'aria, ormai non più cocente, ma tiepida e

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